La contabilità per commessa (Introduzione)
La documentazione didattica relativa alla contabilità fiscale e gestionale di magazzino è imponente e variegata: manuali, saggi, tesi di laurea, corsi a dispense, corsi in rete, articoli, …
Prima di cominciare questa serie di scritti sull’argomento “commesse” ci siamo dunque chiesti se avessimo qualcosa da dire sul tema che valesse più del silenzio.
Abbiamo tentennato molto poi ci è venuta sott’occhio la frase di Theodore Roosevelt “è duro fallire, ma è ancor peggio non aver mai provato ad avere successo. In questo mondo non otteniamo niente senza sforzi.”
Sicuramente è eccessivo applicarla al nostro contesto ma ci ha dato una spinta di incoraggiamento facendoci risolvere per la decisione di provarci. Saranno i nostri pochi lettori a decidere se ci saremo riusciti.
L’approccio sarà, come al solito, molto pragmatico.
Presupposti di legge e presupposti di business
Rimandiamo alla voluminosa, puntuale e dettagliata informativa facilmente reperibile altrove i riferimenti (per altro invece molto limitati) normativi sull’argomento. In essi comprendiamo pure i limiti numerici (ammontare dei ricavi e valore delle rimanenze) sotto i quali non è obbligatorio per un’azienda tenere la contabilità di magazzino.
Al di là di quanto stabilisce la legge è l’imprenditore che deve scegliere se vuole avere il controllo del proprio business oppure preferisce affidarsi alle proprie sensazioni e al proprio istinto.
A meno che i valori economici delle attività di un’azienda siano irrisori, in tutti gli altri casi noi ovviamente riteniamo che valga la pena (è essenziale, anzi, diremmo) organizzarsi per capire quanto effettivamente rendano i prodotti e i servizi che offriamo ai nostri clienti.
La contabilità per commessa
Innanzitutto inquadriamo il contesto di cui intendiamo occuparci.
Lo facciamo affidandoci alla definizione della Treccani (www.treccani.it).
Commessa
Compito consistente tipicamente nell’esecuzione di un’attività specifica di progettazione o di produzione, da svolgere in tempi e modalità prestabiliti, a fronte del quale viene attribuito un controvalore in denaro.
In genere, nelle aziende industriali, a ogni commessa corrisponde un responsabile (detto capo commessa) il quale, sulla base delle direttive del vertice aziendale, ha il compito di coordinare le attività e di amministrare i fondi relativi alla commessa.
La produzione su commessa, a differenza della produzione in serie, è caratterizzata dal fatto di attivarsi su un prodotto/servizio specifico e individuabile sulla base di un ordine ben definito da parte del cliente.
Alcuni esempi tipici di tale tipo di produzione sono i cantieri navali, gli impianti chimici e le apparecchiature meccaniche specifiche.
Le commesse nelle aziende di servizi
Le considerazioni che faremo saranno circoscritte alle commesse per la realizzazione di opere, genericamente denominate anche appalti. Per la definizione ci affidiamo nuovamente alla Treccani.
Appalto
Contratto con il quale una parte (committente) affida a un’altra parte (appaltatore), verso un corrispettivo in denaro, il compimento di un’opera o di un servizio, assieme all’organizzazione dei mezzi necessari e alla gestione.
Le commesse a cui ci riferiamo possono avere durata variabile: da pochi giorni ad alcuni anni, in stretta relazione con l’importanza dell’opera da realizzare.
In base a questo criterio, senza addentrarci (almeno per ora) in aspetti fiscali, possiamo genericamente distinguere tra commesse annuali e commesse pluriennali.
Scopo e obiettivo del controllo di gestione per commessa
La contabilità per commessa altro non è che un importantissimo aspetto di dettaglio del controllo di gestione. Lo scopo e l’obiettivo di essa coincide dunque, limitatamente (si fa per dire) alla parte operativa aziendale (il “core business”), con quello più generale del controllo di gestione che noi definiamo così.
Il “controllo di gestione” (si badi bene, scritto staccato) è un insieme di strumenti tecnico-contabili che, attraverso la misurazione e il monitoraggio dei dati economici e finanziari, aiutano la direzione di un’azienda a prendere determinate decisioni, a ricercare le condizioni di efficacia ed efficienza con l’obiettivo di arrivare a ottenere i traguardi che l’impresa si è prefissata.
Principalmente il “controllo di gestione” svolge in azienda un duplice ruolo:
-
di guida per il raggiungimento degli obiettivi, sia quelli a breve termine che quelli a medio e lungo periodo;
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di strumento per responsabilizzare chi ha l’incarico di raggiungere gli obiettivi stessi.
E quando si parla di responsabile in ambito commesse (il capo commessa secondo la Treccani) oggi ci si riferisce sostanzialmente al project manager (a prescindere dal fatto che il soggetto interessato sia consapevole di cotanto ruolo).
Ma di ciò avremo modo di parlare più avanti.
Per ora crediamo che, come introduzione dell’argomento, quanto sopra possa bastare.
Alla prossima tappa!