Il budget (ancora sui processi)
Riprendiamo il rapido viaggio sul percorso che ci porterà a completare il budget economico dell’esercizio che, abbiamo visto, rappresenta la rotta da seguire per raggiungere la meta prefissata.
Budget degli altri costi: i costi del personale
Il budget del costo del personale meriterebbe un approfondimento a sé tanto può essere ampio, articolato e potenzialmente decisivo.
Ci limiteremo invece a precisare che la sua importanza dipende dal tipo di azienda: molto sbrigativamente diciamo che è tanto più rilevante quanta più è alta l’intensità della forza lavoro (operai e impiegati) nel processo produttivo (labour intensive oppure no).
Se l’azienda è organizzata con un ufficio personale interno e il controller riesce a sviluppare con esso una buona collaborazione le sinergie che si possono sviluppare consentiranno letteralmente di sbizzarrirsi e ottenere risultati incredibili attingendo da quel mare profondo di informazioni e dati che è costituito dal mondo delle risorse umane.
Per stare con i piedi per terra indichiamo come obiettivo minimo da raggiungere il costo mensile onnicomprensivo (salari, stipendi, contributi, tfr, ratei) e, con un piccolo sforzo in più, il costo medio orario standard.
Magari avremo occasione in futuro di approfondire questo interessantissimo e molto sfaccettato argomento.
Budget degli investimenti
Il processo di predisposizione del budget degli investimenti ha almeno due obiettivi principali:
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prevedere le acquisizioni e le dismissioni di beni materiali e immateriali a fini finanziari (uscite ed entrate di cassa);
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prevedere le quote di ammortamento sui beni di nuova acquisizione (che andranno sommate a quelle dei cespiti già esistenti e ancora non completamente ammortizzati).
Oltre ai moduli specifici di sistemi informatici Erp, esistono molti software dedicati alla gestione dei cespiti ma, se l’azienda ancora non ne dispone, interviene in soccorso il sempre pronto Excel che, in ambito contabile, ricopre in modo egregio il ruolo che proverbialmente spetta al prezzemolo in cucina.
Limitandoci ora alla previsione degli ammortamenti da imputare al conto economico dell’anno “n + 1” (quello per cui si sta redigendo il budget), sarà dunque sufficiente realizzare uno schema in cui affluiranno:
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gli ammortamenti sui cespiti esistenti al 31 dicembre dell’anno “n -1” con valori ancora da ammortizzare (al netto di quelli eventualmente alienati nell’”anno n”);
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gli ammortamenti sui cespiti acquisiti nell’anno “n”;
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gli ammortamenti sui cespiti la cui acquisizione è prevista nell’esercizio “n+1”.
La somma degli ammortamenti dei cespiti per le tre categorie indicate dovrebbe costituire il valore di budget degli ammortamenti. È comunque più facile a farsi che a dirsi.
Budget degli oneri e dei proventi finanziari
Per risparmiare tempo abbiamo domandato a Chat Gpt: “Che iter si deve seguire per determinare gli oneri finanziari di un’azienda ai fini della redazione del budget economico dell’esercizio?”
Ecco la risposta (accidenti: ci siamo dimenticati di cronometrare il tempo impiegato ma lo potrete fare voi in autonomia).
Per determinare gli oneri finanziari di un’azienda ai fini della redazione del budget economico dell’esercizio, è necessario seguire questi passi:
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Analizzare i costi fissi e variabili dell’azienda
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Determinare il tasso di interesse sul debito a lungo termine
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Calcolare gli interessi sul debito a lungo termine
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Valutare le altre spese finanziarie, come le commissioni bancarie
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Sommare tutti gli oneri finanziari per ottenere il totale
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Integrare gli oneri finanziari nel budget economico dell'esercizio.
Con tutto il rispetto per l’intelligenza artificiale, ci permettiamo di fare qualche precisazione attingendo dalla teoria ma soprattutto da un po’ di applicazione pratica sull’argomento.
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Redigere una bozza di budget di cassa (per un’applicazione meno improvvisata vi rimandiamo agli articoli sul budget di cassa) in cui i ricavi e i costi determinati per mese di manifestazione sono riportati in corrispondenza del mese in cui si presume ne avverrà l’incasso o il pagamento. Per semplicità saltiamo a piè pari le distinzioni tra periodo di competenza e momento di fatturazione considerandoli coincidenti.
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Determinare i saldi mensili dei debiti verso banche e, di conseguenza, la giacenza o (più usualmente) l’indebitamento medio del periodo. Utilizzando il tasso medio (attivo o passivo) applicato dal sistema bancario all’azienda, calcolare l’importo indicativo dei proventi o degli oneri finanziari.
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Riepilogare gli interessi che si prevede matureranno sui finanziamenti a medio/lungo termine (magari utilizzando i suggerimenti indicati qui sui finanziamenti a m/l termine).
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Prevedere le spese e le commissioni bancarie dell’anno. Molto pragmaticamente si può fare riferimento ai valori a consuntivo dell’esercizio precedente eventualmente rettificati in base anche alla presumibile operatività risultante dal budget di cassa.
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Sommare algebricamente i valori determinati come sopra.
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Integrare oneri e proventi finanziari nel budget economico dell’esercizio.
Naturalmente si possono percorrere scorciatoie (ve le lasciamo scovare affidandovi all’esperienza e alle peculiarità delle vostre aziende) che ci consentano di ottenere più rapidamente l’importo presunto degli oneri finanziari riducendo però nel contempo, com’è ovvio, l’attendibilità del dato ottenuto.
Del resto chi prende le scorciatoie non deve meravigliarsi se ha le scarpe inzaccherate (Dino Basili) senza dimenticare che una scorciatoia è la via più lunga tra due punti (Arthur Bloch).
Ed è così vera quest’ultima legge di Issawi (da “La legge di Murphy”) che per raggiungere il punto finale dei processi di budget dovrete aspettare, se vorrete naturalmente, il prossimo articolo.